Diciamo che il gioco parte in sordina.
Un ragazzo con occhiali e capelli rossi, magro e dall'aspetto really nerd si avventura nei sotterranei della metropolitana di New York, in una stazione abbandonata.
Henry White, uno dei tre personaggi giocabili |
Il gioco ingolosisce la curiosità con a tre fondamentali interrogativi:
Chi è il misterioso assassino che brucia le sue vittime, dei poveri vagabondi?
Perchè di punto in bianco comincia a marchiarle con una cicatrice a forma di Y?
Chi è John Yesterday, individuo senza memoria e (forse) senza passato marchiato dallo stesso simbolo?
il marchio misterioso |
Dicevo che parte in sordina perchè la grafica è in puro cel shading, per dirla da profano fa sembrare i personaggi disegnati in stile Cattivissimo Me. E parte in sordina perchè i personaggi sono estremamente caricati di attributi fisici che sottolineano la personalità.Molto Pixar insomma.
Soprattutto però Yesterday è un gioco che punta sul contrasto. Supportato da uno stile cartoonesco che spiazza all'inizio ma calza alla perfezione dopo poco, ci troviamo di fronte ad una storia rabbiosa e violenta, dove temi quali ossessioni, torture e morte sono intervallate da situazioni grottesche e ironiche.
Il claustrofobico vagone abbandonato |
Menzione speciale per le scenografie: prospettive estreme, colori acidi e ambienti claustrofobici.
Ci sono tre personaggi giocabili, Henry il giovane filantropo; il suo migliore amico Samuel Cooper e il misterioso John Yesterday.
Ci sono poi i personaggi non giocanti, dall'esilarante albergatore erotomane al disperato hobo amico di Choke passando per il maestro orientale che fa il verso a Dhalsim alla coppia di turisti (s)divorziati.
Yesterday è un gioco punta e clicca, di quelli che ai gamers di vecchia data come il sottoscritto piacciono ancora perchè ricordano tempi passati. In ogni caso l'interfaccia è decisamente intuitiva e i suggerimenti temporizzati rendono fluida la giocabilità anche per chi non apprezza questo tipo di giochi.
Dura 4/5 ore e apre a diversi finali.
Come accennavo, però, il tema fondamentale è il contrasto, sia nella forma che nella sostanza.
Vi aspettano colpi di scena, una narrazione non lineare e molti, moltissimi segreti.
Lo sforzo di Pendulo Studios, software house spagnola famosa per Hollywood Monsters e la serie Runaway, sforna un gioiellino horror tutto colorato, dove si parla di satanismo, ideali infranti e ossessioni imperative.
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