Ogni tanto, anzi piuttosto spesso, mi capita di vedere dei film che mi lasciano un senso di smarrimento durante i titoli di coda.
Un senso di confusione, come se non riuscissi appieno a focalizzare se il film che ancora indugia sullo schermo mi abbia letteralmente fatto cagare o mi sia, tutto sommato, piaciuto.
Devo ammettere che il libro a volte lo fa la copertina, mi sono avvicinato a Fading of the Cries principalmente per il titolo. Mi piaceva, suonava originale. Sembrava un titolo da videogame. In effetti qualcosa, anzi, qualcosona del videogame questo film ce l'ha.
Ma di cosa parla il film?
Michael è uno scrittore in crisi dopo la morte della moglie e della figlia che si trasferisce in un non precisato villaggio, in una grande magione da tempo disabitata, vicino alla sorella.
Di colpo la scena si sposta avanti di 14 anni, dove la nipote di Michael, Sarah, trova un amuleto lasciatole dallo zio. Appena esce di casa e si incontra con una sua amica, le due vengono attaccate da degli zombie privi di occhi ma molto veloci. L'amica muore, mentre Sarah viene salvata da un misterioso giovane vestito e acconciato come Brandon Lee ne Il Corvo e armato di katana.
Di nuovo la scena si sposta nel passato. Michael scopre che la magione, in tutto e per tutto simile alla villa di Resident Evil, era la dimora di un potente stregone morto da diverso tempo che ha lasciato nella casa diversi manoscritti legati alle Arti Nere (necromanzia, demonologia, avvelenamenti, etc). Michael tralascia il libro per approfondire la conoscenza della magia....
I punti brutti:
Primo: gli effetti speciali in CG fanno pena, il sangue scorre a fiumi ma sembra messo in post produzione usando Paint© di Windows©.
Secondo: la recitazione è davvero scarsa. Se escludiamo Brad Dourif (Grima nel Signore degli Anelli e soprattutto il Mentat degli Harkonnen in Dune di David Lynch) il resto della truppa è davvero inadeguato.
Terzo: le coreografie di combattimento sono estremamente ripetitive e i personaggi sono abbastanza piattini (figlia ribelle, stregone malvagio, madre chenoncapiscelafigliaribelleeamadipiùl'altra, scrittore in crisi).
Ma.
Ma.
Ma il film ha anche dei punti belli:
Primo: gli zombie, se vogliamo chiamarli così, non sono affatto male e un pochetto di inquietudine la mettono. Premetto di non essere un amante degli zombie veloci, ma questi hanno un loro perché.
Ok, ok, di fatto si tratta di gente normale caduta sotto una maledizione che li ha resi dei mostri, quindi non dovrei chiamarli zombie. Ancora meglio, sono infetti non morti maledetti.
E poi sono ciechi (al posto degli occhi hanno dei buchi sanguinanti), il che mi angoscia.
uno dei tre Demoni |
Terzo: alcune location sono carine, tipo i le gallerie sotto la chiesa.
Quarto: il coraggio di mettere insieme diversi generi. Si tratta di un urban fantasy con componenti action, splatter ma con una narrazione che si sposta di continuo tra presente e passato. La struttura di fondo è da videogame (un JRPG o un action alla Devil May Cry,).
Quinto: l'idea di uno scrittore in crisi creativa che trova il libro del negromante non sarà originalissima, però ricordandomi tre quarti delle short stories di Lovecraft in fondo in fondo non potevo che apprezzare.
Sesto: il finale meno scontato di quello che credevopoi mi hanno spinto a scrivere la mia.
Ci sono tre punti brutti contro sei belli ma ho deciso che me ne fotto altamente del bilancio.
Speravo che questa segnalazione potesse servire a schiarirmi le idee, invece rimango con lo stesso dubbio con cui ho aperto il post:
Fading of the Cries mi è piaciuto oppure no?
Nessun commento:
Posta un commento