lunedì 7 maggio 2012

The strange talent of Luther Strode

Parlare di cose splatter mi ha fatto venire alla mente un ottimo comic da poco conclusosi intitolato, guarda un po', The strange talent of Luther Strode.
Sceneggiatore è tale Justin Jordan del quale sia su multiversitycomics che su comicvine ho trovato poco e niente. Alle matite, invece, troviamo Tradd Moore del quale non posso che elogiare la tecnica unita ad uno stile molto personale.


Serie edita in sei numeri tra la fine del 2011 e l'inizio del 2012, mi ha ricordato per molti, molti, moltissimi versi il pluri premiato ed osannato Kick-Ass.
La storia di base è questa: il giovane Luther, ragazzo americano dalla fisicità quasi assente inserito nel classico ambiente high school tutto cheerleaders e testosterone si trova, un giorno, a vedersi recapitare a casa un libro chiamato The Hercules method che insegna a sviluppare le potenzialità del proprio corpo.
Luther inizia così a seguire gli esercizi riportati sul libro, scoprendo che portano a risultati estremamente efficaci. E così in brevissimo tempo Luther realizza di poter fare cose ben oltre i limiti umani.
Supportato dal suo fedele amico Pete decide di diventare (non indovinerete mai) un vigilante mascherato.

Ok, la storia non è originalissima, direi proprio per niente, ma a mio avviso il fumetto merita. E merita perchè inscena una violenza che raramente ho visto in produzioni occidentali.
Tant'è che le primissime pagine di questo fumetto non iniziano con la trovata di cui sopra, ma con un Luther già al pieno delle forze in una stanza imbrattata dal sangue e dai resti sfracellati di alcuni sgherri che si sono trovati, loro malgrado, sulla sua strada.

Le scene gore sono numerose, estreme, al limite dell'ironico e tutto sommato divertenti.
Quello che però credo che il fumetto faccia in modo davvero esplicito sia mettere a nudo un elemento a volte eccessivamente (auto)censurato: se un individuo dotato di chiamiamoli superpoteri può fermare un treno in corsa, sfondare un muro a pugni o muoversi alla velocità del suono, cosa succederebbe se decidesse, davvero, di mettere le mani addosso ad un comune essere umano?
La risposta è semplice ma raramente è stata data così esplicitamente come il questa breve serie. Certo, qualcuno potrebbe contestare parlando di Black Summer e No Hero di Warren. A ragione. Questo è però un fumetto di esordio e il rischio di vedersi relegati a nicchia di genere è molto alto.

A somme fatte ci troviamo di fronte ad un prodotto molto buono, dove l'elemento scenico la fa da padrone e quindi la maggior parte del merito va alle particolareggiate tavole di Tradd Moore.
Comunque la storia è molto meno scontata di quanto i presupposti lascino supporre. In oltre i personaggi sono decisamente interessanti, essendo in tutto e per tutto un ribaltamento degli stereotipi alla Peter Parker.
I dialoghi risultano verosimili a quelli che potrebbe fare un vero e proprio teenager, non tanto quelli che uno sceneggiatore quarantenne immagina che siano i dialoghi di un teenager (ma quanti anni avrà questo Jordan?).

Colorist in stato di grazia è tale Felipe Sobriero, che mi sento in vena di segnalare anche perchè ne parlano davvero in pochi dei colorist.
E anche degli inchiostratori ma Kevin Smith ha già detto tutto a riguardo.

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