Da
qualche tempo leggo fumetti solo in formato digitale.
E da
quando ho comprato un tablet android li leggo ancora più volentieri.
Ed è
di fumetti, appunto, che si parla, dato che il tempo scandinavo non
mi permette di fare altro se non starmene inchiodato sul divano a
leggere.
In
pratica spendo la domenica più assurda (da un punto di vista
climatico) degli ultimi tempi a leggermi Crossed e due spin off per
un totale di 24 albi.
Procediamo
con ordine.
Piccolo
preambolo biografico: Ennis è uno dei più grandi sceneggiatori di
fumetti viventi.
Ha
firmato opere crude e dissacranti quali Preachers e Chronicles of
Wormwood, una serie di cacciatori di supereroi chiamata The Boys, una
roba malsana e sghignazzosa che si chiama The Pro (una prostituta che
acquisisce poteri tipo Supergirl ed entra a far parte di una specie
di Justice League)
Il
suo stile è blasfemo, ironico ed estremamente orientato all'estetica
della violenza.
Lo
adoro soprattutto per questo.
Mi
sono avvicinato a Crossed pensando di avere a che fare con una roba
simile, cioè tanta violenza e tanto humor nero. Invece mi trovo di
fronte ad un qualcosa che non ha la minima ironia.
La
trama, in estrema sintesi, è: un morbo di origine sconosciuta si
scatena sulla terra. Gli infetti manifestano delle escoriazioni sul
volto a forma di croce (da qui il termine). Non solo, gli infetti
diventano delle creature dedite alla violenza più estrema, esseri di
pura malvagità che trovano nel dolore inflitto ed autoinflitto
l'unica ragione di vita. Il divertimento, la ricerca del piacere per queste creature, deve coincidere col dolore e con la sofferenza.
Demoni
in tutto e per tutto.
Crossed
è un fumetto di ambientazione post-apocalittica, dove un gruppo di
sopravvissuti cerca di sfuggire alle orde di infetti e di, appunto,
sopravvivere.
Ok,
ce ne sono tipo duemila di fumetti così.
Però
nulla di quello che mi è mai capitato raggiunge tali livelli di
violenza e di perversione.
Se
proprio dovessi fare un paragone, la cosa che più si avvicina agli
infetti di Crossed sono gli zombie extradimensionali ideati da Brian
Keene in The Rising.
Però
rimane la componente grafica davvero estrema.
In
Crossed, in oltre, non c'è la minima empatia coi sopravvissuti.
Sono
umani che cercano disperatamente di arrivare al giorno dopo, schiavi
di un istinto di sopravvivenza così pompato dalla situazione
tremenda in cui sono stati inseriti da spingerli, di fatto, ad agire
in modo codardo ed egoista. Terribilmente egoista.
Che
dire, il sangue scorre a fiumi, scene davvero disturbanti e una
storia che fila dritta come un trattore.
Poi
il brand ha reso bene e alla firma di David Lapham (che conoscevo per
Harbinger ma scopro che ha fatto un fantastigliardo di roba) trovo
due spin-off: Family Values e Psycopath.
Del
primo spin-off non riesco a parlare benissimo, perché
l'ambientazione è uguale a quella di Ennis (ovviamente) però manca
quella trama coinvolgente che caratterizzava i primi numeri. Spesso
ci si trova a guardare scene di estrema violenza solo e soltanto fine
a se stessa. Plot in quattro righe: seguiamo le gesta di Addy, figlia
maggiore di una numerosa famiglia di rednecks iperreligiosi con seri
problemi di incesto alle prese con l'infezione.
Siamo
sempre nello stesso posto, con gli stessi problemi.
Il
mondo è in rovina a causa di folle di degenerati infetti.
E
seguiamo un gruppo di sopravvissuti.
Che
cercano di sopravvivere.
E nel
farlo salvano la vita ad un altro sopravvissuto che promette loro di
condurli verso un luogo sicuro, presidio militare, dove si sta
sviluppando la cura per il morbo. In realtà però costui è appunto
lo psicopatico del titolo, un assassino seriale con diverse turbe a
sfondo sessuale. E con un preciso piano in mente.
Di
Psycopath mi è davvero piaciuta sia la caratterizzazione dei
Crossed.che quella di Harold Lorred, il protagonista della serie.
I
Crossed di Psycopath caso organizzati in orde simili ai berserker
dei miti norreni. Con dei rituali e delle scelte estetiche piuttosto
azzeccate
Oltretutto in questa serie le trovate di violenza fine a se stessa sono più contenute.
Nel
complesso Crossed non è un prodotto per tutti, anzi, bisogna avere
uno stomaco forte ed un'apertura mentale non accecata da una morale
incline allo scandalizzarsi. Però è un prodotto meritevole di
essere letto e criticato.
Come
spesso accade mi viene da chiedermi se in Italia un prodotto di
questo tipo avrebbe mai trovato un editore.
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