venerdì 8 marzo 2013

CITADEL

Tommy è un giovane padre pieno di fobie. Probabilemte scatenate dal fatto di aver visto la propria fidanzata prossima al parto aggredita e ridotta in coma da un gruppo di ragazzini letteralmente di fronte alla porta del proprio appartamento situato in un palazzo immenso e fatiscente.
Quello che rimane a Tommy è quindi una forma atroce di agorafobia, una figlia di 9 mesi ed una fidanzata in coma, oltre a tutta una serie di rimorsi e, come si diceva, paure paralizzanti.
Una sera la casa in cui ora Tommy vive con la figlia, poco più di una baracca sperduta in un fatiscente complesso residenziale in attesa di essere rivalorizzatom, viene presa di mira da degli intrusi. Tommy è convinto che siano gli stessi ragazzini che hanno aggredito la sua fidanzata. E che siano tornati per prendere sua figlia.

Citadel è un film irlandese del 2012 diretto da Ciaran Foy al suo primo lungometraggio. Mi era capitato di vedere qualche suo corto sul tubo tipo questo, che non è niente male. Horror irlandesi non ne ho mai visti e ancor meno conosco quelle che possono essere le problematiche sociali che l'Irlanda può affrontare.
Di sicuro però, se la settima arte è, a volte, lo specchio della società, allora in Irlanda devono avere seri problemi di delinquenza minorile. I "ragazzini" che aggrediscono Joanne (la fidanzata di Tommy) sono animali selvatici, anzi inselvatichiti, da un sistema che li ha infettati e resi qualcosa di più simile a dei mostri che a degli esseri umani. Una distanza ed una solitudine che generano un branco decerebrato e cattivo, che si nutre di emozioni forti ed si autoalleva lontano dalla civiltà, che cresce e prolifera in un enorme condominio spoglio e totemico, anch'esso lontano da ogni altra costruzione, simile ad un gigantesco alveare sbucato dalle viscere della terra.

Lungi da me fare analisi sociologiche sulla devianza e i mali dell'occidente. Non ne sarei capace e soprattutto mi sta cortesemente sulle palle il tentativo di scaricare sulla società il comportamento antisociale di alcuni individui. Eppure non si può fare a meno di pensare a questo aspetto, a questa denuncia.



ho perso l'anello e mi hanno pure mangiato un dito...
Mi ha parecchio colpito una riflessione di una psicologa che nel film aiuta Tommy ad affrontare le sue paure. Domanda a Tommy come mai, secondo lui, le persone che sono state aggredite in passato saranno probabilmente di nuovo vittime di aggressioni in futuro. La risposta è nel linguaggio del corpo. I predatori leggono i segnali della paura e interpretano quei segnali come debolezza e quindi intendono di avere a che fare con una preda facile. Il fatto che Tommy in diverse inquadrature assomigli a Frodo aiuta molto un potenziale predatore, imho.

Citadel è nel complesso un horror inquietante, stretto sulla bravura di pochi interpreti e ampi spazi privi di appigli. Sporco e claustrofobico ma dal finale che ho trovato personalmente coerente ma deludente. Per molti versi, ma si tratta solo di una coincidenza marginale, mi ha ricordato un racconto di Samuel Marolla contenuto ne "La mezzanotte del Secolo", Insonnia. Libro da recuperare btw. 

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